Morire a 16 anni investito dal treno. Suicidio o incidente?

Gabriele Vittorio  > Infanzia e adolescenza, News, Psicologia Nella Rete >  Morire a 16 anni investito dal treno. Suicidio o incidente?
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E’ di poche ore fa la notizia della morte di un ragazzo di 16 anni investito da un treno proveniente da Firenze e diretto a Lucca. L’incidente è avvenuto sulla tratta tra Serravalle Pistoiese e Montecatini Terme, in provincia di Pistoia. La vittima è un ragazzo di 16 anni, l’ipotesi è quella del suicidio.

Condivido con voi questa notizia (clicca qui per leggere l’articolo su La Nazione) non solo perché la tragedia si è consumata non lontana da me, ma anche perché è un fatto che spinge a riflettere, a pensare e ad interrogarsi sui giovani, sull’adolescenza e sul mondo interiore dei ragazzi di oggi.
Le dinamiche ed i motivi dell’incidente non sono ancora chiari, e non si sa se mai lo saranno, ma non si può fare a meno di pensare a quelle parole che rimbomba dentro e restano nel cuore, lasciando una traccia amara: Suicidio. Depressione. Disperazione.
L’adolescenza è una tappa importante della vita, una delle più decisive, fondamentali: implica molti cambiamenti a livello personale, fisico, emotivo, psicologico, relazionale e familiare. Per i ragazzi è un banco di prova per le proprie risorse e capacità. E’ in questo periodo che cominciano a sperimentarsi, a vivere nel mondo e a mettere alla prova la propria indipendenza. Si fanno i conti con un corpo ed una mente che cambiano rapidamente, spesso sfuggendo al controllo.
Per tutti questi motivi, l’adolescenza è un terreno fertile per la nascita di diversi sintomi e psicopatologie, dalle difficoltà più lievi e fisiologiche, a vere e proprie patologie.
Non è raro in adolescenza osservare comportamenti come l’isolamento, il distacco dai genitori e il calo del rendimento scolastico.
A livello profondo, si possono manifestare vissuti di ansia, panico, depressione, che sfociano in comportamenti di rabbia, autolesionisti e distruttivi.

Perché succede questo? Da cosa derivano i comportamenti adolescenziali?Suicidio adolescenti e depressione

Sono molti i fattori che influenzano i comportamenti umani, specialmente nei periodi cruciali della vita, come può essere l’adolescenza. Uno di questi fattori è senza dubbio la percezione del rischio e dei pericoli del mondo esterno: il ragazzo si sente minacciato nel proprio ambiente e in tutto ciò in cui ha investito; si sente solo e senza comprensione, quindi cerca di farvi fronte adottando comportamenti “forti”, che spesso sfociano nella violenza. Mette in atto una strategia di sopravvivenza, che però è un’arma a doppio taglio, poiché può rivelarsi molto dannosa per sé e per chi gli sta intorno.
Tanti comportamenti che dall’esterno vengono visti come “violenti”, non sono altro che l’unica risposta che un ragazzo può dare alle minacce che percepisce.
Dietro la forza, la violenza e la potenza che un adolescente mostra, c’è spesso un insieme di delusioni accumulate, che sono rimaste inascoltate.
E’ compito degli adulti osservare gli adolescenti e cercare di non lasciarli da soli. Un ragazzo lasciato al proprio destino, conferma la propria angoscia di essere abbandonato e non ascoltato, alimentando la spirale dei comportamenti autodistruttivi.

L’aiuto di un professionista in questo frangente è davvero cruciale per:

  • Comprendere i motivi dei comportamenti esibiti dagli adolescenti
  • Ascoltarli e fornirgli uno spazio protetto in cui raccontarsi e capirsi
  • Trovare soluzioni utili ad affrontare le difficoltà e ridurre l’ansia
  • Riacquistare fiducia in se stessi

Se notate che un ragazzo o una ragazza che conoscete sta manifestando i comportamenti di cui abbiamo parlato, o se siete voi stessi ragazzi che stanno attraversando un periodo buio, non esitate a mobilitarvi e a cercare aiuto.

Prendere in tempo la sofferenza è una buona strategia per prevenire lo svilupparsi di psicopatologie gravi che portano a comportamenti dannosi ed azioni estreme.

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