La Sindrome dell’impostore: essere una buona madre

Gabriele Vittorio  > Infanzia e adolescenza, Psicologia Nella Rete, Psicopatologia >  La Sindrome dell’impostore: essere una buona madre
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sindrome dell'impostore

Quante mamme, o aspiranti tali, stanno leggendo le mie parole, in questo momento? Chi sente di essere una buona madre? Prestate attenzione, perché oggi ho come ospite una mamma speciale, che ha deciso di condividere con me e con voi lettori una pagina del suo diario.
Lei si chiama Bianca ed ha fatto un grande passo: esternare le sue paure ed il suo stato d’animo nei riguardi della maternità e di tutto ciò che l’essere madre comporta. Cos’è quella che chiamano la Sindrome dell’impostore?
Conosciamola attraverso le sue parole:

La Sindrome dell’impostore: sono una madre degna?

La sindrome dell’impostore è una brutta, brutta bestia. S’impossessa di tutti noi prima o poi, per le più disparate motivazioni.
Ma quella che provo io da quando sono diventata mamma è di una fattura sopraffina!  È come una macchia d’olio che si espande inesorabile ad ogni ambito della mia vita. Ogni singolo aspetto della mia vita viene messa in discussione, ogni mia capacità, persino le mie intenzioni.

Parlando solo dell’aspetto “mammitudine” posso dire che sono giorni in cui non mi sento capace di occuparmi al meglio delle mie figlie anche nelle piccole cose di tutti giorni. Nonostante io faccia effettivamente tutto il necessario per la loro sopravvivenza, e m’impegni tantissimo a riempire la loro vita di stimoli positivi, psicologici e fisici, ho sempre l’impressione di non fare mai abbastanza, di non sapere davvero cosa sto facendo, di non essere preparata!

Gli errori delle madri: cosa sbaglio?

La prova del fatto che le mie impressioni sono sbagliate sono davanti a me ogni giorno: le mie figlie.
Sono allegre, in salute, attive ed energetiche. Eppure…quando poi ci sono quelle situazioni in cui faccio un passo falso e davvero sbaglio qualcosa, anche se di poco conto, sono in grado di auto-distruggermi, letteralmente.
L’altro giorno, per esempio, c’è stato un piccolo spettacolo nella scuola della mia bimba più grande. Lei non sapeva fosse un vero e proprio spettacolo e io non avevo indagato oltre, come invece faccio di solito. Risultato? Non ero presente al primo spettacolo delle elementari della mia bimba.

Ho pianto come se le avessi fatto il torto peggiore della sua Vita. Lei era tranquillissima e non ci ha pensato più di 10 minuti, io invece ci penso ancora, dopo giorni.

Essere una brava mamma: la paura di sbagliare

Ho la paura continua di sbagliare, di creare traumi che poi si porteranno nell’età adulta e questo mi sta consumando. A quanto dice il medico sono “stressata”, eppure non smette di suonarmi come una cosa che viene solo agli altri, che io non ho il diritto di essere stressata perché in fondo ho una bella vita, tutte le mattine dal lunedì al venerdì sono sola a casa e posso organizzarmi del tempo solo per me; io non mi sento di avere il diritto di essere stressata (anche questo fa parte della Sindrome dell’Impostore: essere convinti, per certi versi, di non meritare ciò che si ha).
Quanta pesantezza, quanta cattiveria gratuita che ci spariamo addosso noi mamme! E la cosa peggiore? Difficilmente ho trovato reale comprensione tra le “colleghe” mamme.

L’importanza di sentirsi capiti e accettati


Io sono fortunata ad avere un marito aperto al dialogo, col quale posso sfogare ogni mio pensiero e che a sua volta parla con me delle sue emozioni e considerazioni.
Sentirsi capiti, accettati, giustificati è molto importante, ma a volte se a farlo sono altre mamme come me, l’effetto vale doppio.
In fondo vorrei solo che le mie bambine, pensando a me, quando saranno delle bellissime vecchie signore, abbiano bei ricordi da coccolare, che si riempia loro il cuore di felicità e amore pensando alla loro mamma, che abbiano la certezza del mio Amore immenso.

Io intanto ci provo, e con tutte le mie forze!
Bianca
Instagram: @Unamammachelegge

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