Nonostante sia difficile accettarlo, anche i rapporti con familiari possono essere tossici. In modo particolare esistono relazioni tossiche madre-figlio.
Il rapporto precoce che si ha con i propri care-giver è molto importante per i bambini, poiché pone le basi della loro vita futura. La personalità di un adulto dipende molto da ciò che ha vissuto da bambino.
È meglio accorgersi prima di alcuni indizi per prevenire futuri disagi.
Vediamo allora 5 tipi di relazione tossica madre-figlio.
Una madre può essere la migliore amica della figlia, o del figlio. Questo tipo di rapporto è caratterizzato dal fatto che la relazione di amicizia si antepone al ruolo di madre. In pratica, è prima un’amica e poi una madre. Questo comporta il fatto che la madre conosca ogni particolare della vita del figlio, proprio come fa una migliore amica ed offre al figlio un grande supporto emotivo.
Quando il figlio crescerà e vorrà fare le sue esperienze in autonomia, però, molto probabilmente non avrà ricevuto tutte le indicazioni che i genitori forniscono ai figli per affrontare le situazioni della vita. È così che ci si rende conto di trovarsi in una relazione tossica madre-figlio. Sarà difficile, per lei, o per lui, raggiungere l’età adulta.
In questo tipo di relazione tossica madre – figlio, ci troviamo di fronte ad un caso particolare: parliamo maggiormente delle figlie, piuttosto che dei figli, ma la situazione può riguardare anche i maschi. Un rapporto basato sulla rivalità è quello in cui una madre vede la figlia come rivale e quindi come una minaccia. Anche se apparentemente sembra un rapporto di amicizia, in cui la madre supporta emotivamente la figlia, in realtà ella dentro di sé si sente insicura, poiché si paragona continuamente alla figlia. I paragoni riguardano l’aspetto fisico, la magrezza, la bellezza ed il successo. In questo caso la figlia avverte un conflitto interno: colei che dovrebbe amarla e supportarla, in realtà non è contenta dei suoi successi. E visto che i figli, intimamente, agiscono per rendere felici i genitori, sarà combattuta tra il perseguire i propri obiettivi e mollare.
È un tipo di rapporto in cui la madre controlla la vita del figlio attraverso continue richieste e pretese, impartendo un’educazione rigida. Solitamente è un genitore con la mente chiusa, poco empatica e non aperta al dialogo. Il suo scopo è fare in modo che il figlio segua le sue direttive e, per questo, fa molte pressioni. Questo comportamento porta i figli a sviluppare un’idea di perfezione molto rigida, per soddisfare i bisogni della madre ed ottenere la sua approvazione. Questo può portare a sviluppare una bassa autostima e la paura di essere rifiutati e giudicati. In età adulta questi figli potrebbero sviluppare risentimento e odio nei confronti delle madri. Odiare la propria madre è un sentimento che genera una rottura interna, poiché è inaccettabile poter odiare i propri genitori. Per questo motivo, molto spesso questo risentimento sarà tenuto dentro, represso, ed esploderà nei modi più svariati, come ad esempio atteggiamenti di ribellione e rifiuto.
Questo rapporto è basato sulla convinzione della madre che il figlio debba avere con lei un ruolo genitoriale. In pratica, i ruoli sono invertiti: il figlio, o la figlia, supporta e consola la madre, che mostra tutte le sue insicurezze. In risposta a questo tipo di relazione tossica madre-figlio, i figli si sentiranno usati e abbandonati, poiché la madre è concentrata solo su se stessa e sui propri bisogni. Il sentimento che nascerà nei figli è quello di non essere al primo posto nella propria lista delle priorità, e nella vita futura continueranno a mettere al primo posto le altre persone.
Questo tipo di relazione è caratterizzato dalle madri dall’atteggiamento ambivalente. Possono essere emotivamente o fisicamente inaccessibili ai figli. Molto spesso delegano la cura dei figli ad altri, senza fornire alcuna motivazione, per poi tornare quando se la sentono. Una madre così sarà alternativamente una brava mamma ed una cattiva mamma, alternando cura e vicinanza a distacco ed aggressività. In questo modo i figli non sapranno mai cosa aspettarsi, e cominceranno a temerla. Ad esempio, può capitare che queste madri si dimostrino molto premurose in presenza di altre persone e durante eventi pubblici, per poi tornare fredde e distaccate una volta a casa. Questo atteggiamento ambivalente genera una grande insicurezza nei figli, che cresceranno con un enorme vuoto interiore e la paura dell’ignoto.
Queste tipologie di relazione tossica madre-figlio sono il segno di una mancata connessione tra madre e figli. Non si riesce a stabilire un reale contatto e si cerca di arrivarci per vie traverse, spesso patologiche.
Attenzione, però, se un rapporto tra madre e figlio contempla l’amicizia, la presenza di regole rigide o degli allontanamenti momentanei, non vuol dire che siamo in presenza di una dinamica patologica. Quelli appena elencati sono degli stili relazionali rigidi e tipici dei rapporti disfunzionali, ma non bastano per fare delle diagnosi. Se senti di dover indagare meglio i tuoi rapporti familiari, parla direttamente con uno specialista.
È difficile rendersi conto di questi tipi di relazione tossica madre-figlio all’interno della propria famiglia ed è ancora più difficile accettare che ci siano, ma è importante imparare a riconoscere i segnali di queste dinamiche altamente disfunzionali. Ti riconosci in alcuni tratti di queste relazioni? Fammelo sapere in un commento!
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