Esiste l’ossessione di essere normali? Sì!
Guarda il paradosso: alle persone piace essere definite speciali, uniche, ma poi fanno di tutto per essere come gli altri.
Molte persone che vivono intorno a te sono normopatiche, forse lo sei anche tu ma ancora non ne sei consapevole.
Normopatia: cos’è?
La normopatia – termine coniato dallo psicoanalista Joyce McDougall – è quel fenomeno secondo il quale una persona vuole a tutti i costi essere come gli altri e apparire “normale” agli occhi del mondo. Come fa? Fa ciò che fanno gli altri e apprende i concetti che gli girano intorno, assorbendoli e facendoli propri.
Ora con i social network é molto più facile notare questo fenomeno: le persone imitano chi appare “normale” e cercano di farne la propria filosofia di vita. Aderiscono, anche forzatamente, a ideali di “normalità”.
Il lato oscuro della normalità
Il risvolto negativo di questa vicenda è che queste persone trascurano la propria individualità, anzi, non la conoscono affatto. Aderiscono ai canoni sociali di normalità ed equilibrio e trascurano la conoscenza di se stesse. Non hanno sviluppato la propria individualità, sono come dei bambini che non sanno ancora chi sono e chi diventeranno: imitano e basta, e questo li fa sentire sicuri.
Per queste persone è molto importante l’approvazione sociale, essere accettati e ben voluti dagli altri. Se questo non accade, possono vivere una profonda crisi.
La ricerca dell’approvazione altrui porta la persona a costruirsi un falso sè, un’identità, cioè, da propinare agli altri, come una maschera concentrata totalmente sul mondo esterno.
La normopatia nasconde un disagio
Adattarsi continuamente al mondo esterno, fare come fanno gli altri e agire come gli altri si aspettano, è causa di continui stress e di una scarsa conoscenza di se stessi. La persona normopatica non conosce le proprie emozioni, i propri sentimenti ed il suo mondo interiore. È concentrata tutta verso l’esterno, trascurando la sua personalità: non sa riflettere, non sa pensare e decidere da sola, perché non sa cosa realmente desidera.
Se vengono a mancare i riferimenti esterni, si sente immensamente persa. Se viene additata in modo negativo dagli altri, ne risente moltissimo a livello emotivo e psicologico. Quindi i sentimenti personali e l’emotività vanno nascosti, non mostrati a nessuno, soppressi, in favore delle norme e delle consuetudini che circondano la persona.
Quali sono i rimedi per “curare” questa condizione?
Lavorare sulla propria individualità. Imparare a conoscere se stessi.
Provare a rispondere a queste domande: chi sono io realmente? Quali sono i miei valori? A che livello è la mia autostima? Come posso valorizzare me stesso al di là degli altri?
Ad un livello più profondo, invece, sarebbe utile cercare anche di rispondere alla domanda delle domande:
perché cerco continuamente l’approvazione altrui e l’opinione che ho di me dipende da come mi vedono gli altri?
Io non ci sono mai riuscito a essere come gli altri. E quelle poche volte che ci provo son goffo e mi scappa qualche figuraccia. Sono me stesso e non faccio nulla per nascondermi. Se piaccio devo piacere così come sono. Tu comunque sei un Grande 👍🏿
Sentirsi goffi quando si cerca di somigliare agli altri è un buon segno, di genuinità!
Grazie Gianluca di essere passato, mi fa molto piacere che tu ci sia 🙂